Dopo aver visto le magnifiche sorti, e progressive del fenomeno internet, le vere domande da porsi ai fini di questo libro sono le seguenti: Cosa fanno su internet questi 2 miliardi di persone (in particolare gli italiani)? E cosa faranno nei prossimi anni? Quali sono gli impatti sui negozi?
L’evoluzione di internet ha portato a una crescita delle possibilità di comunicazione e interazione con altri (e-mail, videochiamate, telefonate sulla rete, chat, blog, partecipazione a social network, …), di gran lunga l’attività più frequente, con punte oltre l’80% dei navigatori nel caso dell’uso delle e-mail.
Cosa si fa su Internet
CATEGORIA ATTIVITÀ % NAVIGATORI | ||
Comunicare | Spedire o ricevere e-mail | 82% |
Partecipare a social network | 53% | |
Inviare messaggi su chat, blog, newsgroup, forum | 49% | |
Cercare informazioni | Leggere giornali, informazioni, riviste online | 63% |
Cercare informazioni su beni e servizi | 58% | |
Cercare informazioni sanitarie | 50% | |
Utilizzare servizi | Usare servizi relativi a viaggi e soggiorni | 41% |
Usare servizi bancari via internet | 33% | |
Vendere merci o servizi (ad esempio su eBay) | 14% | |
Acquistare* | Ordinare o comprare | 41% |
(*) Ordinare o comprare su internet merci e servizi per uso privato. I numeri non sono perfettamente confrontabili. In questo caso il campione di utenti parte dai 14 anni e considera gli acquisti fatti negli ultimi 12 mesi.
Un ambito molto interessante della comunicazione (con impatti rilevanti sul successo o meno di una attività commerciale) è rappresentato da forme di fruizione attiva, come la partecipazione a chat,blog, social network, newsgroup o forum di discussione online che coinvolgono più della metà degli utenti, e che rappresentano la forma evoluta del vecchio passaparola. Il 49% degli utenti carica su siti web – per condividerli con altri – contenuti di propria creazione (testi, fotografie, video, … e anche, molto spesso, recensioni su prodotti, negozi o altri servizi provati e relativamente ai quali racconta la propria esperienza, positiva o negativa che sia).
Subito dopo vengono le attività di ricerca informazioni, con quasi il 60% degli utenti che si informa su merci e servizi e il 63% che legge o scarica news, giornali o riviste.
Come vedremo nella sezione dedicata all’e-commerce (all’interno del capitolo 4), la disponibilità di informazioni è cruciale per la sua capacità di indirizzare (o meno) il successivo acquisto, così come lo è la qualità dei contenuti per generare fiducia, aggiungere al prodotto valore ed esperienza e stimolare ad approfondire la relazione con il negozio e i prodotti trattati. Creatività e personalizzazione dei contenuti sono importanti anche nel negozio fisico, ma online divengono essenziali, non essendoci la possibilità di contatto diretto con il prodotto e il venditore. Contribuiscono inoltre a creare trasparenza e relazione con il consumatore e a raggiungere una maggiore visibilità sui motori di ricerca.
Una ulteriore importante categoria di attività svolta dagli italiani online è l’utilizzo di servizi: il 41% degli utenti usa servizi relativi a viaggi e soggiorni, il 33% usa l’online banking, il 14% vende online (ad esempio attraverso aste, …).
Ci sono poi coloro che utilizzano internet per acquistare beni e servizi per uso privato che, nel 2013, sono stati pari al 41,4% degli utenti (più di 28 milioni di persone).
Al di là dei numeri, chiari e inequivocabili per la loro rilevanza, la pervasività del digitale è evidente nella esperienza di vita di tutti noi. Quante persone, semplicemente camminando per strada e guardandoci intorno, vediamo impegnate a guardare lo schermo del proprio cellulare (tra l’altro schermi sempre più grandi e nitidi anche alla luce del sole) magari per aggiornare il proprio profilo sui social network, cercare un indirizzo o come arrivarvi, mandare un messaggino o un’immagine, audio o video con uno dei nuovi servizi di messaggistica che utilizzano interne come WhatsApp o WeChat.
I “momenti online” non vanno poi più considerati solo come pause, bensì come vera e propria estensione delle proprie attività (tra cui anche lo shopping). Pensiamo ad alcuni momenti di vita quotidiana: